Le opere di Paul Cézanne (1839-1906) e Auguste Renoir (1841–1919) conservate al Museo dell’Orangerie e collezionate dal mercante d’arte Paul Guillaume (1891-1934), quindi da sua moglie Domenica (1898-1977) dopo la sua scomparsa, costituiscono il nucleo centrale di questa mostra. Il corpus offre un panorama che copre gran parte della carriera dei due pittori, dagli anni ’70 dell’Ottocento fino alla loro morte. Completano l’insieme alcuni contributi provenienti dalla collezione del Museo d’Orsay e tre dipinti moderni di Picasso e Kees Van Dongen appartenenti alla collezione dell’Orangerie.
Paul Cézanne e Auguste Renoir si affermano come i grandi maestri della pittura francese nell’ultimo quarto del XIX secolo e all’inizio del XX. Dal crogiolo impressionista degli esordi fino agli anni della maturità, i due uomini tracciano una traiettoria singolare, esprimendosi in stili diversi, con rigore e geometria per Cézanne, armonia e delicatezza per Renoir.
Claude Renoir en clown, 1909
Musée de l'Orangerie
© GrandPalaisRmn (musée de l'Orangerie)
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Sin dal 1860, a Parigi, i due uomini stringono un’amicizia duratura mista ad ammirazione reciproca. Renoir soggiornerà più volte nel Sud della Francia con Cézanne negli anni ’80 e ’90 dell’Ottocento. Esistono molti punti di incontro tra le opere dei due maestri. Paesaggi, nature morte, ritratti di persone che li circondano, ma anche nudi e grandi bagnanti di epoca più tarda, costituiscono campi comuni di sperimentazione per i due pittori. L’osservazione del modello e della natura unita al desiderio di sprigionare un’essenza atemporale permette a entrambi di incarnare una forma di modernità classica.
Portrait de Madame Cézanne (Ritratto di Madame Cézanne), entre 1885 et 1895
Musée de l'Orangerie
© RMN-Grand Palais (Musée de l'Orangerie) / Daniel Arnaudet
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Numi tutelari per le nuove generazioni di pittori, lasceranno una feconda eredità, ripresa nel Novecento nelle opere di Picasso, Matisse, Denis e Bonnard.
Commissariato
- Cécile Girardeau, conservatrice presso il Museo dell’Orangerie
- Con la collaborazione di Alice Marsal, Responsabile degli archivi e della documentazione al Museo dell’Orangerie, Parigi