Formatosi alla Scuola di arti decorative di Rotterdam, Kees Van Dongen, all’anagrafe Cornelis Théodorus Marie van Dongen, disegna fin dall’infanzia. Arrivato a Parigi nel luglio 1897, vive per diversi anni una vita miserabile a Montmartre, poi collabora con l’Assiette au beurre e altri settimanali satirici, facendosi conoscere per le sue caricature.
Quando le sue tele vengono finalmente notate, inizia a esporre nel 1904 dal mercante Ambroise Vollard e al Salon des Indépendants. Conosce Maurice de Vlaminck e Henri Matisse e, nel 1905, espone con loro al Salon d’Automne, dove i colori vivaci delle loro opere sono all’origine del nome del gruppo di pittori conosciuti come “Fauves”. Lascia Montmartre nel 1912 per il quartiere di Montparnasse e questo periodo Fauve termina intorno al 1913.
Nel marzo 1918 il giovane mercante Paul Guillaume espone venticinque quadri recenti dell’artista in una mostra annunciata dal poeta e critico d’arte Guillaume Apollinaire. Dopo la Prima guerra mondiale, Kees Van Dongen diventa il ritrattista emblematico della società parigina degli anni ’20-’30, periodo che segna l’apice della sua carriera, come testimonia il ritratto di Paul Guillaume realizzato nel 1930, l’unica opera di Van Dongen presente nella collezione del mercante.
Kees van Dongen

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Boris Lipnitzki / Roger-Viollet © Boris Lipnitzki / Roger-Viollet / Boris Lipnitzki
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