Nato a Laval, nell’ovest della Francia, Henri Rousseau entra nell’esercito e va poi a lavorare negli uffici del dazio di Parigi, da cui il soprannome di doganiere. Comincia a dipingere nel tempo libero e, dal 1885, espone su base regolare al Salon des Indépendants di Parigi, dove pittori come Camille Pissarro e Odilon Redon restano meravigliati dalla sua visione innovativa.
Dal 1893 si dedica interamente alla sua arte. Incoraggiato e supportato dai poeti e dagli artisti delle avanguardie che vedono in lui uno dei padri della pittura moderna, presenta tre opere al Salon d’Automne del 1905, all’epoca dello scandalo dei cosiddetti pittori “fauves”. Anche la critica è spesso elogiativa e vede come un’apoteosi della sua vita artistica il “banchetto” organizzato in suo onore da Pablo Picasso e i suoi amici nel novembre 1908 al Bateau-Lavoir, la famosa residenza di artisti a Montmartre.
Henri Rousseau compone i suoi quadri a partire da cartoline o da fotografie ritagliate nei giornali e frequenta assiduamente le sale del Museo del Louvre: si autoproclama quindi pittore “realista”. A prezzo di un “lavoro ostinato”, esegue ritratti, paesaggi urbani e grandi quadri di giungle divenuti celebri.
Paul Guillaume scopre molto probabilmente le tele del doganiere Rousseau tramite il suo amico poeta e critico d’arte Guillaume Apollinaire (1880-1918). Su consiglio di quest’ultimo, si ostina ad acquisire quanti più dipinti possibili di Rousseau e riesce ad acquistare alcuni dei suoi più grandi capolavori, come Il calesse di papà Junier (1908) e Le nozze (1905 circa).
Henri Rousseau detto Il doganiere
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