Nato a Smilovitchi, nella provincia di Minsk (attuale Bielorussia), Chaïm Soutine è uno dei più eminenti rappresentanti della Scuola di Parigi. Arrivato a Parigi nel 1912, si stabilisce per un po’ nella residenza di artisti di La Ruche, poi in quella di Falguière, dove conosce Amedeo Modigliani tramite lo scultore Jacques Lipchitz. All’inizio degli anni ’20 si reca nel sud della Francia, che gli ispirerà dei paesaggi tormentati (Le case, Paesaggio, Albero caduto, Il villaggio).
Una delle caratteristiche di questo pittore, il cui stile vicino all’espressionismo varia poco nel tempo, è il lavoro in serie. Rappresenta alternativamente gladioli, selvaggina, pollame, servi e chierichetti. I suoi personaggi sono malinconici, tipizzati fino alla caricatura, dotati di corpi deformi e vestiti con abiti dai forti contrasti cromatici (Il piccolo pasticciere, Il testimone di nozze). Le nature morte prediligono animali uccisi (Il tacchino, Natura morta con fagiano) o anche carcasse scuoiate, sull’esempio di Rembrandt (Bue e testa di vitello).
Il mercante d’arte Paul Guillaume è tra i primi a interessarsi alla pittura di Soutine. È grazie a lui che il collezionista americano Alfred C. Barnes lo scopre, cosa che gli conferisce un riconoscimento internazionale. Grazie alla passione che Paul Guillaume manifesta sin da subito per l’artista, l’Orangerie ospita oggi la più grande collezione di dipinti di Soutine in Europa.
Chaïm Soutine

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