Auguste Renoir

Auguste Renoir
© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
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Inizialmente pittore su porcellana, Pierre-Auguste Renoir conosce nell’atelier del pittore Charles Gleyre (1806-1874), Claude Monet (1840-1926), Alfred Sisley (1839-1899) e Frédéric Bazille (1841-1870). Con loro pratica la pittura en plein air nei dintorni della capitale. Cominciano allora i cosiddetti “anni di lotta” per questi artisti che faticano ad affermarsi ai Salon ufficiali di pittura. Renoir vi espone finalmente nel 1864, quindi partecipa alle prime due mostre “impressioniste” nel 1874 e 1876 con soggetti tratti dalla vita contemporanea. Riscuote finalmente successo al Salon del 1879, mentre si allontana progressivamente dal movimento impressionista. Nel 1881 parte per l’Italia, dove scopre gli affreschi di Pompei e l’arte del Rinascimento. Inizia allora a sperimentare metodi e soggetti più tradizionali.
La gloria arriva per Renoir nell’ultimo decennio dell’Ottocento. Difatti conquista un nuovo pubblico ed è nello stesso tempo sostenuto da potenti mercanti. L’artista dipinge ormai nelle sue tre residenze: a Parigi, nella sua casa di Essoyes, un paesino nel dipartimento dell’Aube, e nel sud della Francia, all’inizio del Novecento, dove acquista una proprietà chiamata Les Collettes. A partire da questo momento Renoir ritrae la sua famiglia e dipinge donne opulente e statuarie sullo sfondo di paesaggi lussureggianti, conciliando linea e colore.
Paul Guillaume apprezza molto i suoi dipinti, che commercia attivamente negli anni ’20 e ’30. I quadri di Renoir occuparono un posto d’onore nei successivi appartamenti suoi e di Domenica.

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